Day 13

Giusto ieri riflettevo sulla potenza della barca e la paura di farsi male…

Questa mattina in strambata, un po’ per il freddo, un po’ per l’umidità, un po’ perché ero piuttosto addormentato, mi sono stirato la schiena.

Panico…

Per un attimo mi sono visto di dire al mio compagno: sono bloccato.. per qualche giorno te la devi vedere tu. Avrei compromesso la regata.

Avevo le 2h off. Sdraiati, respira. Rilassa ogni singolo muscolo del corpo. Respira, concentrati sulla schiena. Respira…

Finito il turno di riposo un bello stretching e per fortuna di nuovo operativo. Non al 100%, ma ci siamo.

Mi sono stupito del controllo che sono riuscito ad assumere sui muscoli del corpo e di come lo yoga, la meditazione, li esercizi di respirazione che faccio in preparazione alle regate siano stati fondamentali.

Day 14

A bordo parliamo inglese.

Io non sono una spada, me la cavo. Accento italiano…

Masa è un po’ più ferrato di me, accento Giapponese.

Giorno della partenza, appena partiti:

 (L) – Have we got “ebbol”?

(M) – “Ebbol”?! (Guardandomi storto perché non capissi una cosa così semplice)

(L) – Yes “ebbol”, the fruit

(M) – Ahhh apple..

Che inizio, mi vedevo già 35 giorni di incomprensioni e deliri…

E invece, menomale, fino ad oggi nessuna incomprensione durante i confronti meteo, le manovre o le chiacchiere quotidiane nei momenti di convivialità, per svagarsi un po’..

Day 15

La stanchezza

I ritmi e l’umore sono ottimi e due settimane sono volate.

Ad ogni modo si avvertono i primi segnali di stanchezza: piccoli errori-dimenticanze durante le manovre.

Dover risolvere problemi in manovra, rovinare l’attrezzatura, rischiare incomprensioni…

Ora più che mai bisogna prestare attenzione a sè stessi, alla barca e al compagno per non innescare circoli viziosi.